Le paste di meliga, conosciute in dialetto piemontese anche come paste ‘d melia, sono dei biscotti tipo frollino caratterizzati dall’utilizzo della farina di mais originari della provincia del pasta-di-meligacuneese.

Vengono preparati impastando farina di frumento, di mais (melia o meliga in dialetto), burro, zucchero, miele, uova, lievito e scorza di limone. Tradizionalmente presentano una forma circolare, con dei solchi superficiali dati dall’uso della sac à poche con bocchetta a stella per dargli la forma, ma vengono venduti anche di forma rettangolare. Sono conosciute anche col termine Batiaje poiché era tradizione offrirle quando si faceva battezzare un neonato.

L’origine di questo biscotto è molto antica. Probabilmente le prime paste di meliga sono state prodotte nella zona del Monregalese (Pamparato e Vicoforte) e del Saluzzese (Barge). Pare sia nato per necessità attorno alla metà del XIX secolo dopo un cattivo raccolto di frumento che ne fece salire il prezzo alle stelle. I fornai iniziarono allora a tagliare la farina bianca con la paste-di-meliga-su-piattofarina di mais, più fine di quella che viene usata per fare la polenta, per la preparazione dei biscotti. Nacquero così le paste di meliga, dalla consistenza friabile, data dal burro e dal sapore più marcato rispetto ai frollini tradizionali.

Questi biscotti sono ottimi consumati a colazione col latte o col caffè. Tradizionalmente vengono servite con lo zabaione o con altre creme a base di uova. Le paste di meliga possono essere inzuppate in diversi vini dolci ad esempio un bicchiere di vino passito, di moscato o di dolcetto.

La tradizione vuole anche che a fine pasto Cavour finisse sempre con 2 paste di meliga e un goccio di barolo chinato.

 

 

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