La sambuca è un liquore a base di anice, solitamente anice stellato, incolore e dal sapore dolce. La base della sambuca è costituita dagli olii essenziali ricavati dalla distillazione a vapore di anice stellato o verde e finocchio. Tali ingredienti conferiscono al liquore un forte profumo di anice. Contiene anche estratti di fiore di sambuco bianco, nonché in alcune preparazioni timo, menta piperita o genziana. Gli olii così ottenuti vengono poi macerati e infusi in alcool allo stato puro il tutto addizionato da una soluzione concentrata di zucchero e altri aromi naturali.
La storia della sambuca inizia nel 1851 grazie all’ischiano Luigi Manzi. Dalla ricetta di Manzi prese ispirazione Angelo Molinari, che riuscì a lanciarla a livello internazionale col nome di “Sambuca extra Molinari”. Bisogna precisare che i due liquori sono molto diversi tra loro. La sambuca Manzi viene prodotta a partire dall’anice verde, che le dona un sapore più secco, la sambuca Molinari viene preparata con anice stellato.
Al contrario di quanto si pensa, il termine sambuca non deriva dalla pianta di sambuco. Ha origine, invece, dai “sambuchelli“, giovani ragazzi di Ischia che in estate andavano nei campi a ristorare i contadini portando loro acqua e anice.
La sambuca è un ottimo fine pasto servita liscia con la celebre “mosca” (un piccolo chicco di caffè da masticare mentre si assapora il liquore), come correzione al caffè, oppure flambè, come tradizione nei paesi dell’est. Se bevuta con aggiunta di acqua fredda è anche chiamata “col fantasma” in quanto aggiungendo acqua, la sambuca diventa bianco opaco somigliando a del fumo.