Durante il tradizionale cenone di San Silvestro non può assolutamente mancare lo zampone, o il cotechino, con le lenticchie, simbolo di fortuna economica per il nuovo anno. Tra i cotechini e zamponi più rinomati c’è da ricordare quelli di Modena a indicazione geografica protetta, prodotti nelle provincie di Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini, Forlì, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Cremona, Lodi, Pavia, Milano, Varese, Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Mantova, Verona e Rovigo.

Le differenze di produzione tra i due prodotti è minima: cambia solamente il materiale con cui cotechino-Modenavengono insaccati. La produzione di entrambi gli insaccati parte con la preparazione dell’impasto di carni magre e cotenna miscelate a spezie quali cannella, chiodi di garofano, noce moscata e pepe. Le carni vengono triturate a grana media, mentre la cotenna viene macinata a parte e più finemente. Dopo essere condite le carni vengono messe in infusione nel vino rosso. Successivamente l’impasto di carne viene insaccato: il cotechino dentro al budello naturale lavato, sgrassato e conservato sotto sale, lo zampone, invece, nel rivestimento dell’arto anteriore del suino completo delle falangi. Successivamente possono essere fatti stagionare per un breve periodo, oppure venduti come prodotti precotti e dunque subire un trattamento termico.

La leggenda narra che la nascita di questi insaccati risalga ai primi anni del XVI secolo, quando cittadini della corte dei Pico di Mirandola, durante il lungo assedio da parte delle truppe di Papa Giulio II della Rovere, stremati dalla fame, cominciarono a cibarsi dei maiali, ma per conservare le carni che non venivano consumate, decisero di utilizzare il budello e le zampe dell’animale come contenitore.

Il cotechino e lo zampone di Modena si sposano bene con contorni quali il purè di patata, le lenticchie, o le verdure cotte, il tutto accompagnato con un bicchiere di vino rosso.

 

 

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