La grappa è sicuramente uno dei liquori italiani più apprezzati e consumati. La grappa si caratterizza da altri distillati perché si produce a partire dalle vinacce, al contrario dell’acquavite d’uva che è un distillato di mosto e del Brandy che è un distillato di vino. Inoltre per la grappa è necessario che le vinacce derivino dalla produzione di soli vini italiani. Il processo di distillazione consiste nel separare due miscele, in questo caso le vinacce e l’alcol, grappa-bicchieresfruttando la differenza del punto di ebollizione.

Per produrre la grappa è necessario che le vinacce contengano alcol, e dunque che siano fermentate. Nel caso di vinacce di uve impiegate per produrre vini bianchi, che dunque non sono state fermentate assieme al mosto e per questo vengono chiamate “vergini”, è necessario che vengano fatte fermentare per consentire la produzione di alcol. Nel caso delle vinacce scartate nella produzione di vini rossi ciò non serve perché contengono alcol dovuto alla fermentazione insieme al mosto.

La distillazione avviene in presenza di una fonte di calore: i vapori prodotti dal riscaldamento e dalla successiva concentrazione, vengono successivamente raffreddati e riportati allo stato liquido, dando origine al prodotto distillato. Nelle vinacce sono presenti svariate molecole che durante il riscaldamento evaporano e vengono trasferite nel liquido distillato, alcune di queste sono sgradevoli. Fortunatamente queste molecole hanno temperature di evaporazione diverse rispetto all’acqua e all’alcol , che invece sono volute dal distillatore. La prima parte del distillato è chiamata testa e viene eliminata perché contiene molecole dal sapore agre, poco appetibile, oltre ad una piccola parte di alcol metilico che è tossico. Successivamente c’è il grappa-distillatorecuore, ovvero la parte interessante del distillato, ricca di alcol etilico e aromi che danno carattere alla grappa. La parte finale del distillato è chiamata coda e contiene sostanze grasse e oleose. È dunque importante che il distillatore capisca quando iniziano e finiscono le varie fasi per avere un prodotto di pregio, eliminando la testa e la coda.

Al termine della distillazione si ottiene un’acquavite dall’alta gradazione alcolica, tipicamente fra i 60° e i 75° che viene diluita con acqua fino al raggiungimento del grado alcolico desiderato. Successivamente viene filtrata per eliminare sostanze insolubili che renderebbero il liquore torbido.

A questo punto la grappa può essere consumata così, ed avremo una grappa giovane, oppure invecchiata in botti di legno dai 12 ai 18 mesi per la stravecchia.

 

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