La Piscalandrea è una focaccia condita con pomodori pelati, filetti di acciughe, olive e aglio, originaria della provincia di Imperia. Il pomodoro non va soffritto con la cipolla, ma deve essere rigorosamente crudo.

Preparata anche in altre zone della Riviera dei Fiori, cambia nome in base alle zone: figassa a piscialandrea-sardineTaggia, pisciarà a Bordighera, sardenaira a Sanremo. In Costa Azzurra una versione senza pomodoro ma con cipolle prende il nome francese pissaladière, pissaladiera in nizzardo.

Il nome di questa pizza, che in dialetto intemelio significa “pizza di Andrea”, deriverebbe da Andrea Doria, ammiraglio e signore della Repubblica di Genova nel XVI secolo, originario di Oneglia. L’ammiraglio era talmente ghiotto di questa focaccia da avere una cuoca personale che gliela preparava ovunque andasse, come risulta dai libri mastri. La versione originaria non prevedeva il pomodoro, usato in cucina solo a partire dalla fine del XIX secolo, ma una salsa a base di acciughe o sardine macerate per 6-7 settimane, burro e olio extravergine d’oliva chiamata machetto.

La Piscialandrea viene preparata impastando farina, lievito, sale e poco olio extravergine. Dopo che l’impasto è lievitato per un’ora, si stende e si condisce con salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, olive taggiasche, origano e spicchi d’aglio e cotta in forno.

La Piscialandrea è un goloso stuzzichino da consumare come antipasto o aperitivo con un calice di buon vino rosso.

 

 

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