La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP presenta una radice di forma prevalentemente cilindrica con punta arrotondata, priva di peli radicali e senza cicatrici profonde nei punti di emissione del capillizio. Di colore arancio intenso, si caratterizza per l’epidermide liscia e la polpa estremamente croccante. L’origine dell’Altopiano del Fucino, quale zona agricola, non ci porta più lontano della fine dell’Ottocento quando furono completate le opere di prosciugamento, ad opera del principe Alessandro Torlonia, di quello che era considerato il terzo lago d’Italia come estensione: Il Lago del Fucino (AQ).
Così facendo si diede vita ad una conca fertile di ben 13.000 ettari interamente pianeggiante e fiancheggiata da cime che arrivano anche ai 2.500 metri di altitudine; un territorio giovane, quindi, altamente produttivo e poco contaminato che, grazie alla natura del terreno ed al clima particolarmente favorevole, riesce a trasmettere agli ortaggi peculiarità organolettiche e nutrizionali tali da essere apprezzate e riconosciute dai consumatori europei. In particolare, la coltivazione delle carote in pieno campo, in quest’area, è iniziata nel 1950; i notevoli redditi assicurati dalla coltura hanno destato l’interesse degli agricoltori abruzzesi, che hanno così inserito la carota nella rotazione colturale classica in uso nell’Altopiano del Fucino. Insieme ai benefici economici, la coltivazione della carota ha determinato un allungamento della rotazione colturale, cosa che ha ridotto notevolmente fenomeni negativi come lo sviluppo di fitopatologie o il fenomeno della stanchezza del terreno, che arrecavano molteplici problemi alle colture del Fucino.
Un classico è il consumo del prodotto tal quale, a morsi, possibilmente dopo aver grattato leggermente lo strato più esterno per evitare sporcizia e batteri (anche se industrialmente le carote vengono confezionate dopo essere state pulite dalla terra e lavate). In insalata, le carote si rendono protagoniste di decine di ricette. Tagliate a cubetti, a striscioline sottilissime, a rondelle, à la julienne (listarelle sottilissime tipo fiammiferi), si accompagnano magnificamente ad erbe verdi, pomodori, radicchi, pezzetti di mela, arance e tantissimo altro ancora. Cotte vengono impiegate nella preparazione di minestroni, intingoli di arrosti, sughi e ragù. Possono essere altresì servite come contorno, cotte al burro in padella o con piselli e broccoletti.