Il ginepro (Juniperus communis) è una pianta tipica della macchia mediterranea. In Italia è molto diffuso sulle Alpi ma anche sull’Appennino fino al Lazio e in Sardegna. É una pianta arbustiva sempreverde di altezza compresa tra 1 e 10 metri, con foglie aghiformi e coccole blu-viola. Il nome ginepro deriva dalla parola celtica juneprus che significa “acre”, a causa del tipico sapore aspro.
Del ginepro vengono utilizzate solitamente le bacche. L’olio essenziale del ginepro è caratterizzato da monoterpeni, quindi da antociani, flavonoidi, tannini e resine varie. In particolare, gli abbondanti acidi diterpenici stimolano il tessuto dei reni, facilitando così le funzioni diuretiche dell’organismo e agiscono come antibatterici delle vie urinarie contrastando l’insorgere della cistite. I preparati di ginepro sono degli ottimi balsami polmonari e aiutano in caso di digestione lenta. Gli unguenti a base di ginepro vengono utilizzati per combattere nevralgie o dolori reumatici grazie alla presenza di sostanze antinfiammatorie. L’uso di estratti di ginepro è fortemente sconsigliata in caso di infiammazione delle alte vie urinarie, gravidanza ed allattamento e insufficienza renale grave. É importante ricordare che non tutti i tipi di ginepro sono commestibili: il Juniperus sabina è velenoso.
Le bacche di ginepro vengono usate moltissimo in cucina. Dato il loro sapore acidulo vengono usate per smorzare il sapore forte di cibi come la carne di selvaggina e per aromatizzare arrosti o il pesce al cartoccio. Data la sua azione antibatterica viene usato per conservare la carne e nei salumi, come il Lardo di Colonnata. Usato nelle conserve, è possibile ricavarne una profumatissima marmellata cuocendo le coccole con zucchero e della mela. Dalla distillazione delle bacche si ottengono molti liquori quali l’acquavite al ginepro e il famoso gin. Il legno di ginepro viene frequentemente scelto per affumicare i salumi e donare note aromatiche caratteristiche.