Durante l’estate, con la calura che attanaglia la mente e la annebbia, una bella granita siciliana è un ottimo modo per rinfrescarsi e ritrovare la vitalità persa. Si produceva granita già durante la conquista araba in Sicilia, dove veniva prodotta grattando il ghiaccio che veniva prelevato sull’Etna e aromatizzato con sciroppi di frutta o di fiori. Da quando si diffuse la gelatiera, la produzione di questo rinfrescante dessert si è notevolmente semplificata.

Anche chi non possiede una gelatiera può produrre la granita seguendo le antiche ricette, con Granita_brioche_Di Sebastian Fischerqualche accorgimento in più. Per preparare la granita servono solamente acqua e frutta frullata in parti uguali e zucchero. Se si varia la quantità di acqua si ottiene una granita più o meno ghiacciata; per lo zucchero, la quantità dipende dal tipo di frutta usata e dal gusto personale. E’ comunque necessaria una quantità minima di zucchero (tra il 15 e il 10% di zuccheri totali, ovvero compresi quelli della frutta) in modo da evitare che il composto ghiacci troppo e si formi un’enorme cubetto di ghiaccio. Per scongiurare questo pericolo, è possibile aggiungere dei fogli di gelatina, uno per chilogrammo di frutta. La gelatina in acqua si gonfia creando delle grosse molecole. Queste molecole contrastano la formazione dei cristalli di ghiaccio creando una granita a grana più piccola, senza alterare il sapore della frutta.

Per preparare la granita bisogna far sciogliere lo zucchero nell’acqua aggiungere la frutta frullata e, se si desidera, la gelatina fatta sciogliere in un po’ di acqua tiepida. Mettere il tutto nel congelatore e aspettare una mezz’ora. Passato il tempo necessario, prendere il composto e rompere i cristalli che si sono formati mescolando vigorosamente con una frusta o con un frullino elettrico. Rimettere in frigorifero e ripetere l’operazione ogni mezz’ora per altre tre o quattro volte fino a quando la granita non raggiunge la consistenza desiderata.

La granita siciliana viene tradizionalmente prepara col limone, con la mandorla (aggiungendo della pasta di mandorle) o col caffè.

 

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