Francesco Guccini in una sua meravigliosa canzone ma forse più poesia intitolata “Due anni dopo” dall’omonimo ellepi recita ad un certo punto “Nei giorni che avrai ti ritroverai due anni dopo sempre quella faccia”. L’anno scorso per motivi vari non sono riuscito ad andare a Cembra per la Rassegna ed il Concorso Internazionale dei Vini Muller Thurgau e devo dire che non ho trovato due anni dopo appunto la stessa faccia. La ventottesima edizione mi ha fatto capire quanto l Vino Muller e la manifestazione siano andati avanti. Quest’anno a disposizione di appassionati, enoturisti, sommeliers, giornalisti, ristoratori, curiosi e perché no beoni, c’erano 65 vini dei quali 19 stranieri e 12 grappe allocate nel Palazzo Maffei ubicato in centro a Cembra che ha ospitato a partire da mercoledì 8 fino a domenica 12 Luglio, oltre alle degustazioni tante iniziative collegate alla Mostra. Venerdì all’arrivo siamo andati a cena a Palazzo Barbi dalle mitiche Donne Rurali benemerito sodalizio che propone i piatti veri della cucina della valle. Il ristorante è allestito nelle vecchie cantine giusto per stare in tema.
Abbiamo mangiato degli ottimi gnocchi di patate abbinati ad un Muller della Cantina Pelz molto tipico e in successione polenta frita e polenta con involtini di verdure accompagnata da una gradevolissima Schiava della stessa azienda molto vinosa, aromatica e con una punta di speziatura assai gradevole. La Schiava una volta imperava in Val di Cembra ma ai giorni nostri sta un poco cedendo il passo e non sono assolutamente d’accordo con questa linea di pensiero. La cena si è conclusa con un delizioso strudel versione trentina molto più gradevole della versione alto atesina. Successivamente ci siamo spostati per degustare i 10 migliori vini di montagna selezionati secondo le indicazioni delle guide nazionali ed internazionali. La Wine Coach Adua Villa ha condotto la degustazione on sapienza e professionalità conciliando preferenze, critiche e sorprese. Personalmente sono rimasto colpito da uno spumante della Val d’Aosta risultato da Gamay, Pinot Nero e Petit Rouge, da un Biancolelle di Ponza Lazio IGT , da un Arunda Extra Brut Vivaldi che proviene dalla cantina spumanti sica più alta d’Europa, da un eroico ligure Cinqueterre 2014 quasi tutto Vermentino e un poderoso Etna Rosso mentre non mi hanno molto convinto la Riserva Giulio Ferrari, un Groppello di Revò IGT , un Sauvignon Praesulis del 2014 , un Muller Thurgau Vigna delle Forche e uno Sfursat 5 Stelle 2010 Valtellina DOCG poco intenso e quasi vuoto.
La mattina di sabato siamo andati a visitare la distilleria di Bruno Pilzer ed abbiamo avuto il privilegio di essere ammessi in quella che Bruno chiama La Sacrestia. Bruno ci ha fato sentire un Gin che sta proponendo in due versioni, una per l’Italia denominato delle Dolomiti ed una rivolta la mercato inglese che ha evidenziato sentori di ginepro e prugnoli, con note di lime, cardamomo e salvia. Con i suoi 40° fa risaltare una grande intensità olfattiva , si rivela agrumato con tracce eccellenti di erbe officinali. Abbiamo poi confrontato il suo Gin con molti altri attualmente in commercio e sinceramente si può affermare che tranne un paio di gin inglesi gli altri non entrano nemmeno in competizione. Il Brandy Portegnac invecchiato 9 anni che Bruno ci ha servito dopo il giro dei gin si può paragonare ad un Armagnac e ciò si deve al fatto che la Francia è stata ed è oggetto d studio da parte del nostro ospite. Profumo intenso e gradevole, al gusto rivela forte personalità e non ha spigoli, rotondo e persistente. Bellissimo il colore fortemente ambrato. Ci siamo poi spostati a Palazzo Maffei per un gradito Gemellaggio con il Consorzio di Tutela dei Vini dei Colli Piacentini. Ho così rivisto con grande piacere l’Amico Matteo Marenghi he assieme al presidente del Consorzio ha presentato le grandi Malvasie di quel Territorio e il gradevolissimo Ortrugo, ottimo vino bianco autoctono del Piacentino che non smette mai di stupirmi. Peccato che non abbia quel riconoscimenti che merita. Due ottime Malvasie intense, profumate, giustamente aromatiche hanno preceduto due Muller tipici, intensi, classici e profumati.
A pranzo siamo saliti fino alla località Lago Santo dove ci hanno servito taglieri di salumi tipici trentini, formaggi e gustosi sottaceti.in abbinamento con un Sauvignon. Un orzotto con pancetta veramente trionfale è stato abbinato ad un Gewurtztraminer non esaltante mentre la polente fritta su mia richiesta e la polenta con spezzatino è stata servita con un degno Lagrein 2013. Esaltante il dolce al cioccolato con panna e Teroldego! Dopo pranzo ci attendeva la degustazione dei vini vincitori del Concorso Vini di Montagna a Palazzo Maffei. Dopo ci siamo recati in Località San Rocco alla Toresela di Cembra perla premiazione dei vini vincitori del dodicesimo concorso dei Muller Thurgau presentati dai produttori e dalla Sommelier Adua Villa. La sera di sabato siamo andati a cena in un albergo in città. In abbinamento con i piatti proposti sono stati serviti i vini vincitori del concorso.
Il primo piatto ovverossia carne salada con erbette ha visto l‘ottimo mariage con Muller Thurgau 2014 Ronchi della Concilio che ha evidenziato un bel colore giallo dorato, un profumo fruttato di frutta bianca intenso e persistente. Giusto di acidità e fresco si è rivelato degno vincitore della Medaglia d’Oro al concorso. Le tagliatelle con i funghi nostrani e l’arrosto con patate li abbiamo abbinati ad un degno Lagrein cembrano. La mattina di domenica dopo una ricca e montagnarda colazione abbiamo ripreso la strada per Bologna ben contenti di essere stati a Cembra ringraziando tutti e in particolare Mara, Bruno e Stefano che ci hanno dato la possibilità di a assaggiare tanti Muller e pure altri vini che hanno allietato le nostre giornate in Val di Cembra.
Umberto Faedi