La salvia (Salvia officinalis) è un un piccolo arbusto sempreverde che può raggiungere al massimo 70 cm d’altezza. Le foglie hanno la caratteristica forma a lancia allungata, sono di colore verde-grigio e al tatto sembrano fatte di velluto. I fiori sono piccoli e di color violetto, si raggruppano a formare delle infiorescenze sull’apice della pianta. I frutti si formano alla base dei fiori e contengono minuscoli semi ovoidali di colore marrone scuro. La salvia comune è originaria del bacino del Mediterraneo e in Italia cresce spontanea in tutta la macchia mediterranea.
Dall’etimologia del nome si intuisce quanto in antichità questa pianta venisse tenuta in considerazione in quanto pianta dalle molte proprietà curative. Il termine “salvia” deriva dal latino “salvere” ovvero ”star bene” e il nome della specie, officinalis, rimarca l’uso terapeutico del passato. Cleopatra la usava per preparare filtri afrodisiaci. I romani la chiamavano erba sacra, la raccolta avveniva tramite un rituale che escludeva tassativamente l’utilizzo di strumenti in ferro, ma indossando una tunica bianca e a piedi scalzi. Le attribuivano la capacità di curare il morso dei serpenti, a condizione che non fosse stata infettata dall’alito venefico dei rospi. I Galli ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che prevenisse l’insorgere di febbre e tosse. Nella medicina popolare, durante il Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.
Anche ai giorni nostri la salvia viene usata per combattere diversi malanni. Questa pianta è ricca di vitamine, tra cui la B1 e la C, di flavonoidi e di sostanze estrogene. Con le foglie e i fiori è possibile preparare una tisana che aiuta la digestione e contro alcuni fastidi allo stomaco. La tisana di salvia può rivelarsi utile anche in caso di disturbi del cavo orale come ascessi, faringiti, laringiti e gengiviti. Possiede proprietà balsamiche per liberare le vie respiratorie durante un brutto raffreddore. Le foglie della salvia venivano anche strofinate sui denti per pulirli e sbiancarli e masticate per mantenere l’alito fresco. Alcune possibili controindicazioni legate al consumo di salvia sono legate all’elevata presenza di tujoni e chetoni, che possono risultare tossici se assunti in quantità troppo elevate. Evitare il consumo di salvia anche durante la gravidanze e l’allattamento perché può ridurre la produzione di latte.
La salvia presenta un sapore ed un aroma caratteristici e molto intensi, per questo motivo viene usata parecchio in cucina. L’utilizzo principale è negli arrosti, oppure per esaltare il sapore del pesce. In Italia viene usata moltissimo per condire la pasta, solitamente ripiena come i tortelli, assieme a burro e formaggio. La salvia, insieme ad altre erbe, viene usata per aromatizzare formaggi e salumi.