Il liquore all’uovo, conosciuto anche col nome commerciale di Vov, è un liquore a base di tuorlo d’uovo e Marsala originario di Padova.
L’idea è nata nel 1845 al pasticcere padovano Gian Battista Pezziol, che, essendo specializzato nella preparazione di torrone, per il quale sono necessari gli albumi, si trovava con una grande quantità di tuorli inutilizzati. Decise allora di creare una specie di zabaione alcolico montando gli tuorli con dello zucchero, dell’alcol e del Marsala. Per commercializzarlo decise di usare il termine veneto “vovi” che indica l’uovo. Il liquore incontra subito il gusto dei consumatori. Nel 1856 il successo commerciale del nuovo liquore è già notevole tanto che Pezziol ricevette una medaglia d’argento per la qualità della sua bevanda.
Il liquore all’uovo è un prodotto particolarmente calorico e nutriente, per questo motivo durante la seconda guerra mondiale veniva fornito alle truppe come fonte di energia col nome VAV2 (acronimo di Vino Alimento Vigoroso), imbottigliato in confezioni di cartone pressato e vetrificato internamente.
Esiste anche la versione con l’aggiunta di latte o panna, creata nel secondo dopoguerra dalle Distillerie Moccia, e viene commercializzato col nome di Zabov.
I liquori all’uovo vengono ormai serviti prevalentemente nelle località montane vicino alle stazioni sciistiche, dove viene servito anche il Bobardino, cocktail a base di liquore all’uovo caldo, panna, brandy e caffè, di cui esistono tre varianti: il Calimero (zabajone e caffè espresso), Pirata (zabajone e rum) e lo scozzese (zabajone e whisky).
Il liquore all’uovo può essere usato anche per la preparazione di dolci come ciambelle o torte.