Il Vermut, o Vermouth, è un vino aromatizzato originario del Piemonte. In passato era consumato spesso come aperitivo, sia liscio sia come base per numerosi cocktail. Il Vermut viene prodotto a partire da vino bianco al quale vengono aggiunti, prima della fermentazione, un misto di erbe e spezie.
Secondo le vigenti normative il quantitativo minimo di vino non deve essere inferiore al 75% del totale, la gradazione alcolica non essere al di sotto del 16% in volume e il contenuto in zuccheri complessivi, espressi come zucchero invertito, non meno di 14 grammi per 100 ml. Nei Vermut indicati come secchi o dry il contenuto alcolico minimo è del 18% e gli zuccheri non possono eccedere i 14 grammi.
Gli aromi utilizzati variano in base alla tipologia del Vermut e al marchio che lo produce. Tra le erbe più utilizzate: foglie di artemisia maggiore, melissa, maggiorana, timo, salvia, varie parti delle piante di camomilla, sambuco, anice stellato, coriandolo, noce moscata, zafferano, zenzero, genziana, china, cannella, cardamomo e altre ancora.
L’abitudine di aromatizzare il vino con spezie è molto antica e veniva praticata già dai greci e dai romani. Il vino di quel periodo, però, non era minimamente paragonabile a quello moderno. Il Vermut come lo conosciamo adesso fu inventato nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano a Torino, il quale utilizzò come vino del Moscato bianco di Canelli e come aromi un mix di 50 spezie. Il nome della bevanda deriva dall’adattamento francesizzato del termine tedesco Wermut che indica la pianta di Artemisia maggiore (Assenzio).
Inizialmente esisteva solamente il Vermut Rosso, colorato utilizzando del caramello. Successivamente, dato l’enorme successo di questo alcolico, si cominciò a produrne di vari tipi, come quello bianco, dal sapore dolce, molto apprezzato dalle donne o quello chinato, con l’aggiunta di corteccia di china.
Il Vermut viene utilizzato per la preparazione di cocktail molto famosi quali: il Martini Dry, il Manhattan e il Negroni.
