L’asparago violetto di Albenga, è una varietà particolarmente pregiata dell’Asparagus officinalis. Inconfondibile, per i turioni molto grossi, per il colore viola intenso che gradatamente sfuma scendendo verso la base, lo scarsissimo contenuto di fibra, il gusto leggermente dolce e delicato fanno dell’asparago Violetto d’Albenga una varietà unica al mondo. Il suo colore strano è legato al suo patrimonio genetico, possiede infatti 40 cromosomi anziché 20 come tutti gli altri asparagi. Particolarmente pregiato e unico nel suo genere, ha convinto molti agricoltori stranieri che hanno tentato di coltivarlo nelle Americhe, in Australia e in Nuova Zelanda, ma finora con scarsi risultati.

I terreni alluvionali della Piana di Albenga, invece, sono perfetti: grazie al profondo strato sabbioso e limoso e al microclima. Eppure, in Liguria, questa varietà, che negli anni Trenta del Novecento era coltivata su più di 300 ettari è quasi completamente abbandonata.asparago albenga
Purtroppo, la resa bassa dell’asparago viola, il periodo di maturazione tardivo e la tecnica di coltivazione esclusivamente manuale e all’impossibilità di alternare l’asparago ad altre colture, ha causato una drastica riduzione della superficie coltivata (oggi appena quattro ettari) e il confinamento del violetto di Albenga al consumo locale.

Le preparazioni più adatte a questo asparago morbido e burroso sono quelle che ne esaltano la delicatezza. Niente salse coprenti, niente cotture prolungate, niente refrigerazione o peggio surgelazione. Lessati poco e intinti in un extravergine di Taggiasca offrono profumi e sapori inimitabili, ma accompagnano bene anche cibi molto delicati: pesci lessi, al vapore, al forno, carni bianche o salse raffinate.

 

 

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