La pizza è il simbolo per eccellenza dell’Italia, il piatto più amato nel mondo. Se si parla di eccellenza, non si può non pensare alla Pizza Napoletana, piatto che nel 2010 diventa Specialità Territoriale Garantita (STG), riconoscimento europeo che garantisce quei prodotti che vengono prodotti con metodi tradizionali. Le prime testimonianze scritte riguardo la pizza a Napoli risalgono alla prima metà del XVIII secolo. In un trattato sulle abitudini alimentari dei napoletani scritto da Vincenzo Corrado viene descritto come il pomodoro venisse usato per condire i maccheroni e la pizza. E’ da questo momento che comincia ufficialmente la storia della pizza napoletana.
Nel disciplinare molte sono le parti regolamentate, ad esempio gli ingredienti per la pasta devono essere farina di grano tenero, lievito di birra, acqua, pomodori pelati o pomodorini freschi, sale e olio d’oliva extravergine; per il condimento vengono usati aglio, origano, Mozzarella di Bufala Campana DOP, basilico fresco e Mozzarella STG. La lievitazione deve avvenire in due fasi: la prima, che dura due ore, avviene sul banco di lavoro della pizzeria, avendo l’accortezza di coprire l’impasto con un panno umido per evitare che la superficie si secchi; la seconda, che dura dalle quattro alle sei ore, avviene dopo aver porzionato l’impasto in panetti e avviene in cassette per alimenti. Molto importante è anche la temperatura di cottura, il forno deve essere a circa 485°C e i tempi di cottura non superare i 90 secondi. Anche l’aspetto è tipico, il diametro non deve superare i 35 centimetri e deve presentare il bordo rialzato, chiamato cornicione, alto circa 1-2 centimetri.
La Pizza Napoletana STG non è solo l’orgoglio di Napoli, ma l’orgoglio di tutta l’ Italia.