A sentirli parlare, a tavola, in pizzeria o al ristorante, con gli amici, sembrano tutti sommelier, poi seguendo i discorsi, vengono fuori molte inesattezze e diversi luoghi comuni, un cultore del vino deve conoscerne almeno le nozioni fondamentali, per apprezzare con gusto questa meravigliosa bevanda.
Degustare significa saper valutare le caratteristiche di un vino ed essere anche in grado di descriverle, non è certamente bere senza ritegno. Chi sa riconoscere le qualità del vino e tiene alla propria salute, beve con moderazione ed è selettivo nella scelta delle tipologie.
Ci si sente sovente domandare se sia meglio il vino rosso piuttosto di quello bianco che spesso è accusato di causare il mal di testa. Ebbene si può confermare che il vino rosso possiede proprietà molto interessanti per l’apporto di sostanze benefiche all’organismo umano, specialmente considerando gli antiossidanti, ciò non toglie che anche il vino bianco contenga elementi utili.
Per quanto concerne l’emicrania, provocata secondo alcuni dal vino bianco, ci sarebbero diverse distinzioni da fare, innanzitutto quale cibo si abbina e in quale stato di conservazione è, quali ingredienti vi sono, la tolleranza dell’organismo a questi elementi.
Il vino, bianco o rosso che sia è sempre consigliabile accompagnarlo al cibo, quindi da evitare l’aperitivo a digiuno, quei calici di “spumante” gelato in compagnia, senza misura, aumentano la quantità di alcol ingerito e poi sommato al resto, durante un pranzo o una cena, diventa difficile da smaltire e può dare corso alla reazione allergica dell’organismo che correttamente ci avverte dell’esagerazione, con il classico mal di testa.
Altro dubbio frequente è la possibilità di bere, durante un incontro conviviale vini di diversa tipologia, bianchi, rossi, giovani, invecchiati, dolci e spumanti. “Mischiare” vini diversi, come erroneamente si definisce la proposta del vino più adatto al cibo, è invece una scelta consigliabile, bere il vino più confacente alla pietanza servita, naturalmente rispettando la moderata quantità, è espressione di cultura enogastronomica ed è una scelta legata all’appagamento dei sensi.
Un vino di gradazione media, dodici gradi, quindi del 12% in alcol, come scritto in etichetta, significa che è costituito da 120 millilitri di alcol, proveniente dalla fermentazione alcolica, disciolti in un litro di liquido, perciò in una bottiglia normale di vino, dal contenuto di 750 millilitri, abbiamo novanta millilitri di alcol o meglio, in peso, 72 grammi di alcol puro.
In base al suggerimento fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quantità da non superare è di 40 grammi di alcol il giorno, per un soggetto di sesso maschile e 20 grammi se di sesso femminile, a questo punto dovremmo limitarci a bere non più di mezzo litro, di vino di dodici gradi alcolici, il giorno, perciò se ci limitiamo, potremmo tranquillamente bere, a pranzo un calice di vino bianco con un primo piatto delicato, un calice di rosso giovane con del pollo o coniglio, la sera un calice di spumante con un antipasto, un calice di rosato con una pasta al sugo di pomodoro e in fine un rosso, magari anche invecchiato, con un arrosto o con del formaggio.